Prof. Ignazio Marino - Libertà di cura
Appello per il diritto alla libertà di cura
Rispettiamo l'Articolo 32 della Costituzione
Il Parlamento, con molti anni di ritardo e sull'onda emotiva legata alla drammatica vicenda di Eluana Englaro, si prepara a discutere e votare una legge sul testamento biologico.
Dopo quasi 15 anni di discussioni, chiediamo che il Parlamento approvi questo importantissimo provvedimento che riguarda la vita di ciascun cittadino. Il Parlamento, dove siedono i rappresentanti del popolo, deve infatti tenere conto dell'orientamento generale degli italiani.
Rivendichiamo l'indipendenza dei cittadini nella scelta delle terapie, come scritto nella Costituzione.
Rivendichiamo tale diritto per tutte le persone, per coloro che possono parlare e decidere, e anche per chi ha perso l'integrità intellettiva e non può più comunicare, ma ha lasciato precise indicazioni sulle proprie volontà.
Chiediamo che la legge sul testamento biologico rispetti il diritto di ogni persona a poter scegliere.
Chiediamo una legge che dia a chi lo vuole, e solo a chi lo vuole, la possibilità di indicare, quando si è pienamente consapevoli e informati, le terapie alle quali si vuole essere sottoposti, così come quelle che si intendono rifiutare, se un giorno si perderà la coscienza e con essa la possibilità di esprimersi.
Chiediamo una legge che anche nel nostro Paese dia le giuste regole in questa materia, ma rifiutiamo che una qualunque terapia o trattamento medico siano imposti dallo Stato contro la volontà espressa del cittadino.
Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie.
Vogliamo una legge di libertà, che confermi ciò che è indicato nella Costituzione.
Primi firmatari
Ignazio Marino, chirurgo e senatore
Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio
Corrado Augias, scrittore
Bianca Berlinguer, giornalista
Alessandro Cecchi Paone, conduttore televisivo
Maurizio Costanzo, giornalista
Guglielmo Epifani, Segretario Generale CGIL
Paolo Franchi, giornalista
Silvio Garattini, scienziato, farmacologo
Massimo Giannini, giornalista
Franzo Grande Stevens, avvocato
Marcello Lippi, Commissario tecnico della Nazionale italiana
Luciana Littizzetto, attrice e cabarettista
Alessandra Kustermann, medico, ginecologa
Miriam Mafai, giornalista e scrittrice
Vito Mancuso, teologo
Erminia Manfredi, regista
Simona Marchini, attrice e autrice
Rita Levi Montalcini, premio Nobel
Giuseppe Remuzzi, scienziato, immunologo
Stefano Rodotà, giurista
Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano La Repubblica
Umberto Veronesi, oncologo
Mina Welby, delegato municipale ai diritti civili
Gustavo Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte Costituzionale
Motivazioni dei primi firmatari
"Aderisco perché la democrazia liberale riconosce, quale unico limite alla libertà dell'individuo, la tutela della libertà degli altri, invece, in assenza di volontà esplicitate e tutelate in un testamento biologico, la libertà dell'individuo malato e incosciente a proposito della sua salute e della sua vita, viene sottomessa alle decisioni di terzi, anche estranei: dunque non solo parenti e amici, ma anche medici e sacerdoti. Una realtà che viola, questa sì, quelli che dovrebbero essere i valori fondanti della convivenza civile".
Alessandro Cecchi Paone
"Aderisco volentieri all’appello al diritto alla libertà di cura, in quanto ritengo che non potendo decidere la nostra nascita abbiamo diritto di “gestire” la nostra morte e quindi evitarci accanimenti terapeutici e quant’altro. Il cittadino, lo ripeto ancora una volta, deve essere libero di decidere sulla propria salute e quindi sulle proprie cure".
Maurizio Costanzo
"Aderisco perché credo nella libertà di ogni persona di decidere quando la vita diventa incompatibile con il suo concetto di vita. Il testamento biologico è uno strumento per anticipare le proprie volontà e perciò va reso possibile da una adeguata legislazione".
Silvio Garattini
"Aderisco perchè voglio una norma che mi consenta di esercitare un mio diritto, già previsto dall'art.32 della nostra Costituzione. E rinunciare a un diritto apre la strada ad altre violazioni della libertà personale".
Miriam Mafai
"Aderisco perché credo che la vita umana è sacra, e che la sua espressione più alta è la libertà".
Vito Mancuso
"Aderisco perchè ho vissuto con mio marito Nino l'accanimento terapeutico".
Erminia Manfredi
"Aderisco perchè ciascuno di noi ha il diritto di scegliere su come e quando farsi curare, diritto sancito anche dalla Costituzione. A nessuno si devono poter imporre terapie tanto più se futili e specialmente quando ha perso la capacità di esprimersi".
Giuseppe Remuzzi
"Aderisco perché ora è il momento di dire che non si può essere costretti a "vivere" per volere dello Stato o per l'etica imposta da qualche visione religiosa, perché questo è totalitarismo, uguale e contrario al dovere di morire per qualche "superiore" ragione. Quindi firmo molto volentieri".
Gustavo Zagrebelsky