Lo stato della Democrazia
L'Italia non è tra i 21 Paesi del mondo che possono vantare una piena democrazia.
L'Italia si posiziona al 31esimo posto: non solo dopo tutti i Paesi Scandinavi e ad alcuni Paesi anglosassoni come l'Australia, il Canada e la Nuova Zelanda, ma anche dietro a Uruguay, Mauritius, Costa Rica, Corea del Sud, Taiwan e Botswana.
La classifica è stilata tenendo conto di indicatori come, tra gli altri, i diritti civili, la partecipazione alla vita politica dei cittadini e i sistemi elettorali.
Vorrei fare una riflessione su quest'ultimo, il sistema elettorale. Secondo me il punteggio che viene attribuito all'Italia è troppo benevolo.
È vero che gli italiani possono accedere a elezioni in cui è garantita la pluralità di partecipazione e la certezza dei dati.
Ma è anche vero che le diverse leggi elettorali negli ultimi 15 anni hanno di fatto garantito ai leader di partito la scelta dei candidati alle elezioni e, soprattutto, la scelta di coloro che si vedono garantita l'elezione.
Questo significa che la scelta dei membri del Parlamento è di fatto controllata da 7-8 leader di partito e non dal popolo elettore.
Questo ha determinato un progressivo cambiamento che ha portato i Parlamentari a sentirsi vincolati non agli elettori ma alle persone che hanno il potere di comporre le liste elettorali. In questo modo la democrazia reale in Italia è significativamente inferiore a quella già deludente di questa classifica.