Lavorare insieme per la salute globale: lo storico accordo tra undici organizzazioni internazionali
Dal 1990 a oggi, la mortalità materna è scesa del 45%. Tuttavia, nel 2015, 303.000 donne sono morte per complicazioni durante la gravidanza o il parto.
Sono almeno 400 milioni le persone che ancora oggi non hanno accesso ai servizi sanitari di base.
Il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani adulti dopo l’incidente stradale. Nel 2016 quasi 800.000 persone nel mondo si sono tolte la vita.
Questi dati mostrano alcune tra le condizioni più drammatiche e indicative dello stato di salute della popolazione mondiale di oggi, nonostante i progressi degli ultimi anni. Sono stati raccolti all’interno di uno studio condotto dalla World Health Organization (WHO) e le organizzazioni internazionali che il 16 ottobre hanno sottoscritto uno storico accordo che segna un passo importante verso il benessere globale futuro.
Undici tra le più attive organizzazioni pubbliche e private internazionali di promozione della salute si impegnano a lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e sviluppo del 2030, the Sustainable Development Goals (SDGs) indicati dalle Nazioni Unite, massimizzando le risorse e misurando i progressi in modo trasparente.
Con il coordinamento del World Health Organization (WHO), le organizzazioni che hanno firmato l’accordo sono: Gavi (The Vaccine Alliance), il Fondo globale per la lotta all'Aids, la tubercolosi e la malaria, il Global Financing Facility, l’Unaids, l’Undp, l’Unfpa, l’Unicef, l’Unitaid, l’Un Women e la Banca Mondiale. World Food Programme è in procinto di sottoscrivere l’accordo nei prossimi mesi. Il piano finale verrà annunciato nel settembre 2019 all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Towards a global action plan for healthy lives and well-being for all. Uniting to accelerate progress towards the health-related SDGs (Verso un piano d’azione globale per la salute e il benessere per tutti. Lavorare insieme per accelerare il progresso nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e sviluppo relativi alla salute) è il nome dell’iniziativa e del documento che descrive gli obiettivi e delinea un programma preciso per raggiungerli.
Il piano si basa su un crescente impegno per migliorare il coordinamento nel settore della salute, che sempre nella storia è stato un propulsore d’innovazione e di sviluppo a livello globale: la salute e la centralità dei diritti umani hanno fissato nuovi standard per la solidarietà internazionale, la cooperazione internazionale e per lo sviluppo sostenibile.
La Salute globale è una priorità politica, uno dei principali obiettivi di sostenibilità e sviluppo dell’Agenda 2030 (Sustainable Development Goal 3) e anche un indicatore di progresso: una popolazione mondiale sana sarà il risultato del successo dei diciassette obiettivi nel loro insieme.
Il Sustainable Development Goal 3 (SDG 3), “Ensure healthy lives and promote well-being for all at all ages”, si articola in tre principali aree d’intervento: la salute riproduttiva, materna, neonatale e infantile; la lotta alle malattie infettive e alle malattie non-trasmissibili; finanziamenti e sostenibilità dei sistemi sanitari.
Garantire un'assistenza sanitaria di base completa, basata sui principi di equità, accesso e qualità, guardando a una copertura sanitaria universale (UHC), sarà fondamentale per raggiungere il SDG 3.
La prima fase del piano di sviluppo globale (qui il documento completo) è organizzata lungo tre assi strategiche: allineare, accelerare, responsabilizzare.
Le undici organizzazioni s’impegnano a coordinare i loro processi programmatici, finanziari e operativi (allineare) per aumentarne l'efficienza e l'impatto su una serie di priorità condivise, come l'uguaglianza di genere e la salute riproduttiva, materna, neonatale, dell'infanzia e dell'adolescenza.
Si impegnano inoltre a sviluppare approcci comuni e coordinare le azioni in quelle aree d’intervento in grado di aumentare l’andamento del progresso nella salute globale (accelerare). I primi “acceleratori” individuati sono l'impegno della comunità e della società civile, la ricerca e lo sviluppo, il corretto utilizzo dei dati insieme a forme di finanziamento sostenibile.
Per garantire la trasparenza e la responsabilità reciproca dei Paesi e dei partner di sviluppo (responsabilizzare), le organizzazioni hanno fissato delle tappe intermedie, comuni a circa 50 obiettivi relativi alla salute e a 14 obiettivi di sviluppo sostenibile, che saranno utili per osservare i traguardi raggiunti nel 2023 e prepararsi per il 2030.
Il piano d'azione globale afferma inoltre di voler affrontare le disuguaglianze di genere, che ancora oggi in gran parte del mondo sono ostacoli all'accesso all’assistenza sanitaria di qualità per donne e bambine, attraverso fondi specifici e servizi di salute sessuale e riproduttiva.
Tutto questo non potrà essere raggiunto senza il pieno impegno dei governi e la partecipazione responsabile di tutte le parti interessate, il settore privato, il mondo accademico e le altre istituzioni internazionali e locali che si occupano di salute e benessere.
L’impegno della società civile, ovvero ognuno di noi nel suo piccolo, sarà determinante, e comincerà con la consapevolezza che le nostre scelte e azioni possono influenzare il benessere di tutti.